Siamo PRESENTE!
La Scuola di
Formazione per Studenti 11-13 Marzo 2016
25 studenti andriesi all’evento
nazionale promosso
dal MSAC Nazionale
di Elisabetta Di Matteo
(Studentessa partecipante alla SFS2016)
Intere
pagine e interi giornali non renderebbero giustizia a ciò che è stata la SFS:
anche fiumi di parole risulterebbero riduttivi, ché le esperienze dell’anima
sono – spesso – intraducibili. Come
tradurre i sorrisi? Gli abbracci? Il linguaggio degli occhi? La gioia nel
sentirsi parte di qualcosa di grande? Ecco, “partecipare”- “essere parte” –
è stato l’imperativo che ci ha guidato per tre giorni e che, ormai, continuerà
a guidarci a lungo. Sì, perché la SFS lascia un segno indelebile, che si
tramuta nella concretezza delle azioni quotidiane. È inevitabile tornare un po’ diversi, un po’ più maturi e con qualche
finestra in più spalancata sul mondo; è inevitabile, quindi, togliere i
paraocchi e iniziare a guardarsi intorno, a trecentosessanta gradi; è inevitabile
decidere di agire affinché ciò che non va possa cambiare – perché adesso
sappiamo cos’è che non va. Ma sappiamo anche riconoscere ciò che ci fa bene,
ciò che ci fa crescere: sappiamo che siamo noi i protagonisti delle nostre vite
e che nessuno può soffiarci via il ruolo. A
Montesilvano abbiamo recitato una tragicommedia meravigliosa, di cui tutti
eravamo personaggi principali: il suo titolo era “vita”. In meno di settanta
ore abbiamo girato tutto d’un fiato, un solo ciak, ché avevamo provato già per quindici,
diciassette, venti, ventiquattro anni o anche più. Decine di luoghi,
centinaia di scene, migliaia di attori, ma tutto è filato liscio dando come
risultato un’opera impeccabile. La SFS
ci ha permesso di mescolare le nostre esistenze con quelle di altri mille, di
prendere al volo ogni opportunità per dialogare e conoscere, di cogliere tutti
i fiori sul nostro cammino: fiori colorati, margherite e tulipani, girasoli e
garofani, fiori da ogni dove, fino a creare un giardino rigoglioso e felice.
I diversi momenti della giornata costituivano occasioni speciali per incontrare
gente nuova – mai la stessa – formando gruppi in base ai mesi di nascita o a
numeri che ci venivano scritti sulla mano, per esempio. Quest’ultima modalità
ci ha permesso – il venerdì sera – di cenare con ragazzi di Vicenza e di
Catania: a seconda del numero ci siamo suddivisi in dieci stanze, in modo che
potessimo condividere quel momento con loro e, quindi, conoscerci. La timidezza
non era ammessa, bisognava PARTECIPARE ed essere presenti, con la voce e con il
corpo. E con la mente, particolarmente necessaria nell’ambito dei workshop del
sabato, attività riguardanti la politica, l’economia e l’Europa, realizzate
sulla base di interventi di ospiti come Sandro
Calvani (primo Dirigente laico della Caritas italiana, attualmente Consulente
per la pianificazione strategica), Luca Raffaele (Project Manager
dell’associazione “Next Economia”, Rita Visini (Assessore alle Politiche
Sociali della Regione Lazio) e Silvia Costa (Presidente Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo).
I workshop ci hanno permesso di
costruire castelli di idee, di opinioni e di percepire, accettare e, chissà,
condividere le molteplici sfumature dei modi di pensare. Il prodotto dei
laboratori è un miscuglio di pensieri, frutto dei diversi stili di vita, dei
diversi ambienti e delle diverse origini. Eppure, proprio la diversità ha
costituito un punto di forza: essa sola è la madre dei capolavori, in quanto
unificazione di tutto il meglio. Ma la SFS non si ferma neanche qui: non è
solo “scuola”, ma anche festa, divertimento e tanta, tanta musica! Il sabato
sera, in occasione della “serata degli Oscar”, abbiamo ballato e cantato fino a
tardi e l’eco delle nostre canzoni risuona ancora nei cuori di chi era lì. C’erano
cori ovunque, le voci testimoniavano l’entusiasmo, la gioia dei giovani e la
voglia di restare in quella piccola cittadina, quella nuova realtà in cui
regnavano armonia e tolleranza. E poi la domenica, la ciliegina sulla torta: IL
Circolo MSAC della Diocesi di Andria che vince il concorso fotografico indetto
dal MSAC Nazionale. La foto scattata da Noemi di Tria – con la collaborazione
di Federica Zenga ed Elisabetta Di Matteo – ha ottenuto il riconoscimento più
ambito, il premio della giuria, per “l’originalità, la creatività e la
descrizione” e per aver reso al meglio il tema della partecipazione attraverso
le mani, dipinte e coloratissime. Ahinoi, è giunta l’ora del ritorno. Il nostro viaggio è stato breve se
paragonato a quello di Ulisse ma, proprio come l’eroe omerico, anche noi non
vedevamo l’ora di tornare – seppur a malincuore – per raccontare ciò che
abbiamo vissuto. Abbiamo svuotato la
valigia delle incertezze, dei rimpianti e della passività per lasciar spazio a
nuove esperienze, nuovi sogni, nuovi affetti e ora vogliamo condividere tutto
questo con chi non ha avuto l’opportunità di essere con noi; non attraverso le
parole però – ché quelle non bastano mai – ma continuando a partecipare,
sempre, perché solo partecipando possiamo migliorare il mondo, e solo in un mondo
migliore, noi, possiamo essere protagonisti delle nostre vite, lasciare il
segno, essere PRESENTE.